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Le radici

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A un passo da Avellino - dieci minuti di macchina - eppure lontana dalle frenesie e dal traffico, Petrò è situato in un piccolo paesino che rappresenta il polmone verde dell Irpinia.

Volturara Irpina è situata ai piedi del Monte S. Angelo, nel cuore verde del territorio irpino al confine con la provincia di Salerno, distesa al margine sud-occidentale della conca denominata Piana del Dragone. Fra le pendici di due straordinari monti: il Faggeto e il Costa, l’abitato si erge a quasi 700 metri di altitudine ed è circondato da campagne intensamente coltivate. Volturara si presenta oggi come un grazioso paese incastonato nel verde dei Picentini. 

Prodotti tipici ed eccellenze

Petrò è un modo per trasportare il viaggiatore nella straordinaria atmosfera della valle del dragone, che ci dona svariati prodotti di eccellenza.

Il fagiolo Quarantino di Volturara irpina, piccolo e irregolare, di colore bianco cenere con un occhio poco evidente e una buccia molto sottile, ancora oggi è il prodotto di una coltivazione totalmente manuale. Seminato a maggio e raccolto ad agosto, i contadini lo lasciano essiccare fino a settembre quando, con la tecnica del calpestamento, rompono i bacelli ed eliminano a mano eventuali residui e impurità. I fagioli vengono conservati, con aggiunta di aglio e pepe nero, in contenitori di vetro o terracotta smaltata e poi venduti nei mercati locali. Per la sua particolare morbidezza e il suo sapore intenso, il fagiolo di Volturara è l'ideale per preparare piatti tipici locali come la pasta e fagioli, la zuppa di fagioli con le freselle e la zuppa di fagioli e patate.

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L'Indicazione geografica protetta "Castagna di Montella" è riferita alle castagne prodotte per il 90% dalla varietà Palummina e per il restante 10% dalla varietà Verdole. Le caratteristiche distintive della"Castagna di Montella" IGP sono rappresentate da una pezzatura media o medio-piccola (75-90 frutti per Kg) e la forma rotondeggiante del frutto, con faccia inferiore piatta, base convessa e sommità ottusa mediamente pelosa. Il seme ha polpa bianca, croccante e di gradevole sapore dolce. La buccia (pericarpo) è sottile e di colore marrone carico, facilmente distaccabile. Proprio la forma del frutto giustifica l'etimologia del nome della varietà Palommina, forma che ricorda la somiglianza di una colomba che in dialetto si traduce appunto in "palomma". Grazie alle elevate caratteristiche di fragranza, sapidità e serbevolezza, la "Castagna di Montella" IGP viene utilizzata allo stato fresco e allo stato secco in guscio o senza. 

"La patata della piana del dragone", prodotta nella piana di Volturara Irpina. Celebre per il suo sapore.

Le patate possono essere cotte con la buccia o senza, intere o a pezzi, con condimenti o senza. La cottura è sempre necessaria per scomporre gli amidi. La maggior parte delle preparazioni a base di patate sono servite calde.

Patate
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E’ la pepita bruna della gastronomia, una delle prelibatezze più sublimi, che associa un gusto delicato ad un profumo deciso, unico, esclusivo, fortemente caratterizzato.

E’ sicuramente il re incontrastato delle produzioni agricole irpine.

Stiamo parlando del Tartufo Nero di Bagnoli Irpino, in provincia di Avellino.

Il tartufo nero di Bagnoli è un prodotto spontaneo delle pendici montane dei Picentini, aspre, selvagge e lussureggianti.

Si trova soprattutto nei boschi di querce e di castagno della pianura, e nelle faggete e abetaie di alta montagna. Si tratta di funghi simbionti, gregari, che possono svilupparsi in gruppi di molti esemplari.

Gli antichi Romani chiamavano questi funghi Suillus per il loro aspetto generalmente tozzo e massiccio, e il termine porcino ne è l'esatta traduzione. Possono raggiungere facilmente grandi dimensioni: sono frequenti ritrovamenti di esemplari di peso superiore a uno o due chilogrammi.

Funghi selvatici
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